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Chi è Benjamin Braddock? Un ritratto del protagonista del film

Dietro l'obiettivo di Mike Nichols, Dustin Hoffman interpreta un giovane universitario appena laureato che incarna la generazione degli anni '60. Benjamin Braddock è un ragazzo borghese, brillante e disorientato, simbolo di un'intera generazione in cerca di significato oltre i modelli familiari prestabiliti.

La sua storia rappresenta la ribellione silenziosa di chi rifiuta l'American Dream: laureato con il massimo dei voti, Benjamin si trova spaesato di fronte alle aspettative dei genitori e della società. È un anti-eroe che preferisce l'isolamento alla festa organizzata per celebrare il suo successo accademico, manifestando un disagio esistenziale profondo.

Un protagonista tra tradizione e rottura

Il personaggio di Hoffman rompe gli schemi del protagonista classico: timido, introverso ma carico di potenziale inespresso, Benjamin diventa metafora di un cambiamento generazionale che investirà l'intera società americana.

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Perché il film ha rivoluzionato il cinema degli anni '60?

Il Laureato rappresenta molto più di un semplice film: è un manifesto generazionale che ha scardinato le convenzioni cinematografiche degli anni '60. Mike Nichols ha catturato l'essenza del disagio giovanile con una narrazione rivoluzionaria che sfidava apertamente i valori della classe media americana.

La pellicola introdusse una nuova estetica cinematografica, combinando elementi di commedia e dramma sociale con una sensibilità quasi documentaristica. La sua capacità di raccontare il conflitto generazionale ha aperto la strada a una nuova concezione di storytelling cinematografico.

Un punto di svolta nel cinema americano

La rottura con i canoni narrativi tradizionali si manifestava in ogni aspetto: dalla fotografia innovativa fino alla colonna sonora dei Simon & Garfunkel, che diventava essa stessa parte integrante del racconto.

Il regista e il suo stile: Mike Nichols dietro la macchina da presa

Mike Nichols era un regista con una visione unica, capace di trasformare un racconto apparentemente semplice in un'opera di profonda critica sociale. La sua regia nel Laureato dimostrò una capacità straordinaria di coniugare ironia e drammaticità.

Il suo approccio registico rivoluzionario si basava su una profonda comprensione psicologica dei personaggi, permettendo loro di muoversi in uno spazio narrativo che andava oltre i tradizionali schemi hollywoodiani.

Lo sguardo critico di Nichols

Attraverso inquadrature audaci e una direzione degli attori magistrale, Nichols riuscì a raccontare il disagio di un'intera generazione con una leggerezza e una profondità che hanno fatto la storia del cinema.

Cast da Oscar: gli interpreti che hanno reso grande Il laureato

Dustin Hoffman e Anne Bancroft hanno letteralmente trasformato questo film in un'opera immortale. La loro chimica sul set era così intensa da rendere ogni scena un momento di pura magia cinematografica.

Hoffman, all'epoca giovane attore emergente, diede vita a Benjamin Braddock con una vulnerabilità e un'autenticità che lo avrebbero consacrato come uno dei più grandi attori della sua generazione.

Interpreti di una generazione

Ogni interprete portò in scena una complessità che andava ben oltre il copione, trasformando il film in un'opera di rottura generazionale.

Un viaggio tra seduzione, generazioni e ribellione: trama e significato del film

Il Laureato racconta la storia di Benjamin Braddock, un giovane laureato che si trova intrappolato tra le aspettative familiari e il suo personale percorso di autodeterminazione. La seduzione della signora Robinson diventa metafora di un sistema sociale asfittico e ipocrita.

Il film esplora temi universali come la ribellione giovanile, la crisi esistenziale e il conflitto generazionale con una profondità che va molto oltre la superficie della commedia.

Simbolismi e metafore

• La piscina come simbolo di isolamento
• Il rapporto con la signora Robinson come ribellione sociale
• Il matrimonio finale come atto di rottura definitiva

Ogni elemento narrativo diventa un tassello di una critica sociale profonda e articolata.

Curiosità e retroscena di una pellicola che ha fatto la storia

Sapevi che Dustin Hoffman fu quasi scartato per il ruolo di Benjamin? All'epoca, gli studios lo ritenevano poco attraente per una parte da protagonista. Eppure, proprio la sua apparente inadeguatezza lo rese perfetto per interpretare un personaggio fuori dagli schemi.

La colonna sonora dei Simon & Garfunkel, con brani come "The Sound of Silence", divenne essa stessa un elemento narrativo fondamentale, capace di raccontare gli umori e le tensioni del film.

Dettagli poco noti

Il budget iniziale era di soli 3 milioni di dollari, ma il film incassò oltre 100 milioni, diventando uno dei maggiori successi commerciali degli anni '60 e lanciando definitivamente Dustin Hoffman nel panorama cinematografico internazionale.